Il pellet russo è illegale, anche quando viene riesportato da Paesi terzi
È sempre più fondata, tra gli stakeholder, la convinzione che carichi di pellet russo siano introdotti nel mercato italiano ed europeo tramite triangolazioni da Paesi terzi, ma ai sensi delle sanzioni e della EU Timber Regulation questo percorso commerciale resta illegale.
Negli ultimi mesi si è consolidata tra gli operatori del settore la convinzione che carichi di pellet russo possano essere introdotti nel mercato nazionale e comunitario, via nave o via terra, mediante triangolazioni con Paesi terzi.
Contestualmente, è stato registrato un aumento delle esportazioni di pellet dalla Federazione russa verso Paesi come Turchia, Cina e altri da cui l’Italia sta progressivamente incrementando a sua volta i propri flussi d’importazione.
Se da un lato ciò potrebbe contribuire ad attenuare i rialzi dei prezzi di mercato, è però di importanza fondamentale chiarire alcuni aspetti che riguardano la legalità del pellet di origine russa e bielorussa.
L’import di pellet russo e bielorusso è contrario alle sanzioni UE
Il Regolamento (UE) 2022/576 del Consiglio dell’8 aprile 2022, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, all’articolo 3 decies ha vietato l’acquisto, l’importazione o il trasferimento, direttamente o indirettamente, di certi beni prodotti in Russia o esportati dalla Russia a partire dal 9 aprile 2022, sebbene i contratti siglati in precedenza siano stati salvaguardati fino al 10 luglio 2022.
Sanzioni analoghe si applicano anche a certi prodotti che originano o sono esportati dalla Bielorussia, ai sensi del Regolamento (UE) 2022/355 del Consiglio del 2 marzo 2022. In questo caso i contratti siglati prima del varo delle sanzioni sono stati salvaguardati fino al 4 giugno 2022.
In entrambi i casi, i prodotti coinvolti dalle sanzioni sono elencati in appositi Allegati che includono, tra le altre, anche le merci individuate dal codice 44 della nomenclatura combinata, ossia “legno, carbone di legna e lavori di legno”. Il pellet di legno, a sua volta, è individuato dal sotto-codice 44013100 ed è quindi chiaramente interessato dalle sanzioni europee imposte a Russia e Bielorussia.
Il pellet russo e bielorusso non può essere certificato ENplus®
A seguito di una attenta valutazione della situazione, lo European Pellet Council ha deciso di sospendere tutti i produttori, distributori e fornitori di servizi certificati ENplus® con sede in Russia e Bielorussia a partire dal 15 aprile 2022. Ciò significa che le aziende russe e bielorusse non saranno in grado di vendere pellet certificato ENplus® fino a quando perdurerà la sospensione e che non verranno accettate nuove domande di certificazione da questi due Paesi.
In alcuni casi, e in assenza di documenti di certificazione ENplus®, gli importatori di pellet illegale forniscono ai potenziali clienti analisi di laboratorio che attestano il rispetto delle classi di qualità dello schema di certificazione ENplus®. In proposito, è importante sottolineare che le analisi del combustibile effettuate da un laboratorio accreditato sono solo una parte del processo di certificazione: un semplice rapporto di prova non può essere considerato equivalente a un certificato ENplus® e non fornisce alcuna garanzia sulla qualità del lotto di pellet di legno in esame.
Rimane illegale anche l’importazione di pellet russo da Paesi terzi
Diverse Nazioni extra-europee non hanno adottato sanzioni nei confronti di Russia e Bielorussia e pertanto potrebbero continuare a importare da questi Paesi legname e pellet destinati al consumo nazionale, all’ulteriore lavorazione o alla riesportazione. Di conseguenza, questo aumenta la possibilità che produttori di pellet in Paesi extra-UE producano pellet a partire da legno d’origine russa: la certificazione di pellet prodotto con legname di origine russa in Paesi terzi è quindi tecnicamente possibile e legale ma la sua importazione in UE rimane illegale.
Infatti, il Regolamento (UE) n. 995/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 ottobre 2010, noto come EU Timber Regulation (EUTR), stabilisce gli obblighi dei soggetti che commercializzano legno e prodotti derivati nel mercato comunitario e impone agli operatori che importano legname o prodotti di legno nell’Unione Europea di esercitare la dovuta diligenza necessaria ad assicurare l’origine legale di tali prodotti. Dato che, alla luce delle sanzioni europee, le importazioni comunitarie di legno e di prodotti legnosi d’origine russa e bielorussa sono sempre illegali, anche qualora i prodotti siano stati trasformati e riesportati da Paesi terzi, anche ai sensi dell’EUTR l’immissione nel mercato comunitario di pellet prodotto in Russia o Bielorussia, oppure prodotto in Paesi terzi a partire da materie prime russe o bielorusse, rimane sempre illegale.
Segnalazioni alle Autorità europee e doganali
Chiunque sia a conoscenza di una potenziale violazione delle sanzioni che coinvolgono legname e pellet di legno di origine russa può portare la questione all’attenzione di:
- Autorità nazionali competenti – generalmente gli uffici doganali – il cui elenco è disponibile qui.
- Autorità europee, inviando una segnalazione tramite lo strumento online dedicato agli informatori sulle sanzioni UE.
FONTE: energiadallegno.it
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